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A lezione con A G Fronzoni











Dalla didattica
della progettazione
alla didattica
di uno stile di vita











Ester Manitto
A lezione con A G Fronzoni
Dalla didattica della progettazione alla didattica di uno stile di vita

Seconda edizione ampliata
autrice: Ester Manitto
anno: 2017

testi: Enrico D. Bona, Marina Cinieri, Elena Fronzoni, Ester Manitto, Gabriele Oropallo, Claudio Silvestrin.
fotografie: Fabrizio Cicconi, Alessandro Fornili, Giuliano Grossi, Armin Linke, Stefano Malobbia.
curatore: Mario Muda

grafica e direzione artistica: Artiva Design / www.artiva.it
stampa: Nava Press Milano / www.navapress.com

lingua: ogni libro è scritto sia in italiano sia in inglese
traduzioni: Andrea Jones, Francesca Emily Amato

pagine totali in italiano: 77
pagine totali con immagini: 36
pagine totali in inglese: 77
illustrazioni e fotografie: bianco e nero

formato: 20x22 cm.
codice ISBN: 979-12-200-0934-8
costo: € 35,00 + spese di spedizione
 
Il libro è acquistabile on-line tramite PayPal,
oppure dal sito www.lineee.it inviando una richiesta a info@lineee.it

ITALIA
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EUROPA (eccetto Italia)
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AMERICHE, AFRICA, ASIA, INGHILTERRA
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OCEANIA
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Spese di Spedizione: € 20
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L’attualità di un maestro
Questo libro è un atto di gratitudine di un’allieva ad un “maestro” ed è anche un invito perché altri diano il loro contributo a ricostruire la storia di un’esperienza umana e professionale di altissimo valore e di grande attualità. Ester Manitto, rielaborando il materiale, le annotazioni, gli scritti utilizzati nel proprio percorso di allieva, ci consente di entrare nella scuola-bottega di A G Fronzoni fondata a Milano nel 1982 e attiva fino al 2001. La scuola-bottega ha formato moltissimi giovani provenienti da ogni ceto sociale e da ogni parte del mondo orientandoli verso un atteggiamento di continua ricerca di essenzialità delle forme nella vita, nella natura, nell’arte, nell’architettura, nel design e al rispetto del fare. Una scuola artigiana e concettuale assieme, volta alla formazione e alla consapevolezza critica delle persone, che si è posta l’arduo compito pedagogico del coniugare le strategie e le tecniche del progetto alla scelta di uno stile di vita. Emerge, in questi ricordi, la generosità di un uomo di cultura che, da vero maestro, donava molto tempo e pensieri ai propri allievi, spronandoli a sperimentare gli aspetti più vari dell’esistenza (il cibo, la musica, il teatro, il viaggio), a conoscere e incontrare artisti, intellettuali, artigiani con sguardi nuovi sul mondo. Questo libro non è un’antologia, ma una raccolta ragionata di note accompagnato da un dialogo tra Ester Manitto e lo storico del design Gabriele Oropallo, da un testo dalla figlia di A G Fronzoni Elena Lia, da un testo dello studente, l’architetto Claudio Silvestrin, corredato da un’attenta lettura critica dell’architetto e designer Enrico D. Bona. Arricchisce l’opera il contributo dei fotografi Fabrizio Cicconi, Alessandro Fornili, Giuliano Grossi, Armin Linke and Stefano Malobbia che hanno donato le loro testimonianze fotografiche.

Marina Cinieri, pedagogista
 
Fronzoni era, allo stesso tempo, un maestro, un educatore, un progettista, un genio. Grande fortuna esser stato suo allievo. Ester Manitto, con quella serietà e professionalità tipicamente femminile, ci dona una panoramica in bianco e nero dei suoi appunti e osservazioni colti durante l’insegnamento di Fronzoni. È un libro-documento talmente valido che dovrebbe essere essere divulgato in tutte le scuole del mondo: dico sul serio. Un libro capace di trasformare il teenager in un uomo e fare di uno studente un umanista libero dall’illusione del carrierismo e della specializzazione.

Claudio Silvestrin, Architetto
Come è nato il mio libro
Ho iniziato a lavorare al progetto di questo libro l'8 febbraio 2002, ovvero il giorno della morte di A G Fronzoni. Ero disperata perché avevo perso la mia figura di riferimento; il mio maestro non c'era più. Nei giorni successivi, per stemperare il dolore, mi promisi di trasmettere, al mio meglio, quanto da lui avevo imparato, non avevo ancora la consapevolezza di come e di cosa avrei fatto esattamente, ma fu proprio allora che gettai le basi di questo libro.
Ma chi era A G Fronzoni?
Visto che non esistono libri su di lui mi sembra doveroso scrivere una breve introduzione. Innanzitutto Fronzoni amava definirsi "progettatore", e diceva a questo proposito: "Non architetto, non grafico, non designer di qualsiasi disciplina, ma progettatore in grado di risolvere problemi su diversa scala". Per lui il progetto era inteso come progetto della propria esistenza; che non esclude il progetto di un abito, di un mobile o di un tavolo, ma che va oltre e che comprende la totalità della vita. Contemporaneamente alla libera professione Fronzoni ha insegnato per tanti anni. Dell'insegnamento lui stesso diceva: "Dal 1967, da quando sono stato chiamato nella scuola, ho sempre più coscienza che il vero compito del progettista è di educare, più che di tecnico; il suo vero fine non è di creare una città, ma di educare a costruire la città, la città come forma sensibile della civiltà. Dal 1982 Fronzoni decise di fondare una sua scuola a Milano, che fu attiva fino al 2001, anno che precede la sua morte. Fronzoni lavorò molti anni nella scuola pubblica (IVC e Umanitaria a Milano, ISA di Monza, ISIA di Urbino, Accademia di comunicazione oltre a svariati corsi in varie parti d'Italia). Nel 1982, con quel importante bagaglio di esperienza, decise di fondare una scuola tutta sua; la sua scuola-bottega.
 
Qualcuno l'ha definita "una scuola di vita", Fronzoni amava paragonarla alle botteghe rinascimentali, dove il maestro artigiano insegnava "passando" direttamente i suoi segreti agli allievi perpetrando la cultura del fare.
"Imparare facendo" era il motto preso in prestito da Albers, e il Bauhaus il modello di ispirazione. Sono stata una sua allieva, dapprima ad un corso professionale ad Ovada nel 1987, ed inseguito alla scuola-bottega a Milano dal 1988 al 1991. In seguito ho sempre mantenuto vivi i contatti con Fronzoni e con la sua insostituibile assistente Myrna Cohen. Frequentare la scuola bottega è stato un privilegio, ho scritto questo libro perché desidero diffondere questa esperienza. Non parlerò del suo intenso lavoro di progettatore, ma essendo stata sua allieva per molti anni parlerò del suo metodo di insegnamento originale ed innovativo, soprattutto valido. È trascorso tanto tempo da allora, ma credo che l'esempio della scuola-bottega di Fronzoni resti una prova dell'esistenza di un luogo, dove imparare non era sinonimo di sofferenza, dove si instaurava un clima ineffabile tale che apprendere era una conseguenza naturale. Le esortazioni che ricevevamo, non erano circoscritte al campo della grafica o del design, ma andavano ben oltre. L' obiettivo a cui Fronzoni mirava, era quello di creare in noi curiosità e stimoli tali da indurci ad aspirare ad una qualità di vita più ampia e meno banale. Fronzoni affermava che la scuola è il seme delle società democratiche e che da essa bisognava partire per "correggere" il mondo. La piccola scuola di Fronzoni, secondo me, è un modello cui riferirsi soprattutto oggi che le scuole italiane mancano del rapporto diretto col "fare" concreto, la scuola-bottega è un prototipo vitale a cui ispirarsi ed è per questo che ho scritto questo libro.

Ester Manitto